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martedì 31 gennaio 2017

I love shopping a New York

Sto per andare nella Grande Mela insieme a Becky. Questo significa che non passeggerò nel parco più famoso del mondo, Central Park, non costruirò fotomontaggi con la Statua della Libertà, non mi concederò una visita al MoMA, non godrò di una straordinaria vista a 360° sulla città dal centoduesimo piano dell'Empire State Building e non pattinerò sul ghiaccio del Rockefeller center, ma su tacchi a spillo dai colori sgargianti andrò da una strada all'altra alla ricerca della svendita del giorno e mi farò consigliare negli acquisti da esperte personal shopper.

I love shopping a New York
Sophie Kinsella
Mondadori

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Rebecca Bloomwood, Becky o Bex per gli amici, è una ventiseienne inglese che conduce una rubrica di successo all'interno del programma televisivo Caffè del mattino. Il suo ruolo consiste nel dare consigli finanziari ai telespettatori, analizzando le storie e le domande che le vengono sottoposte durante le telefonate. Il suo lavoro le piace al punto che spesso le telefonate proseguono ben oltre la trasmissione e ha un suggerimento mirato per ogni quesito. Al di fuori del set Becky è però l'esatto opposto della risparmiatrice attenta che dimostra di essere durante le puntate. La sua irrefrenabile passione per lo shopping la porta ad acquistare qualunque cosa: dall'ultimo modello di scarpe di una grande firma al più inutile complemento d'arredo, all'oggetto di cui non ha alcun bisogno in quel momento, ma che potrebbe servirle in futuro. A forza di strisciare le carte di credito da un negozio all'altro, sul suo conto si crea uno scoperto finanziario che continua ad aumentare nonostante i solleciti del direttore di banca e dei vari istituti.
Il suo rapporto con Luke, affascinante e ricco uomo d'affari, non è ben definito. Nelle prime pagine sembra che la loro relazione sia agli albori, subito dopo i due partecipano insieme al matrimonio di un amico di vecchia data della ragazza nel corso del quale Luke viene presentato ai genitori e a tutto il vicinato. Al termine della cerimonia i due annunciano la loro partenza per New York per seguire un affare che potrebbe portarli a trasferirsi nella metropoli. Giunti negli Stati Uniti, Luke e Becky soggiornano insieme in un lussuoso hotel, ma le loro vite sembrano viaggiare su binari separati. Lui troppo preso dagli affari, lei cerca di impegnare le giornate seguendo i consigli di Luke come andare in palestra, partecipare ad una visita guidata alla città per cercare di ambientarsi, prepararsi per i colloqui di lavoro che le ha organizzato, ma finisce sempre con l'essere attratta dalle insegne dei negozi e dalle loro promozioni, nonché dalle svendite di campionario di importanti marchi.
Per Luke la conclusione degli affari oltreoceano sembra essere più difficile del previsto, al culmine della tensione i due ragazzi decidono di concedersi una serata di svago.
L'amara sorpresa che troveranno al risveglio minerà la loro storia e i loro progetti?

Un romanzo rosa che più rosa non si può. Lettura semplice, leggera ma piacevole. La ricchezza di dialoghi lo rende molto scorrevole al punto da poterlo leggere in un paio di giorni o anche meno. Nella lettura sono stata influenzata molto dal film, che mi è capitato di vedere anni fa. L'immagine di Becky passa in continuazione da quella di ragazza intelligente e sveglia sul set del programma televisivo a quella di svampita e imbranata nella vita di tutti i giorni.

lunedì 30 gennaio 2017

Tappa al cat cafè per leggere la storia di un gatto buffo: Il gatto che aggiustava i cuori

Il mio viaggio prosegue nel continente asiatico, con meta le Filippine, dove è facile imbattersi in uno dei numerosi cat cafè, locali in cui è possibile consumare una bevanda calda in compagnia di uno dei diversi gatti che qui vivono. E' facile trovarli addormentati su una delle mensole o delle sedie che arredano il locale, attirare la loro attenzione offrendo un gustoso snack felino o vederli giocare tra loro. Questi particolari caffè sono spesso caratterizzati da insegne ad hoc, come quelle che ritraggono il gatto all'interno di una tazza.

Il cat cafè è il luogo ideale per leggere un libro che parli di gatti, tra una coccola al nuovo amico a quattro zampe e un sorso di caffè.

Il gatto che aggiustava i cuori
Rachel Wells
Garzanti

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Protagonista del romanzo è il gatto Alfie, amante delle lunghe giornate passate a sonnecchiare sul divano in compagnia dell'anziana padrona. La morte della donna sconvolge la sua quotidianità, per il terrore di finire in un gattile, scappa di casa e con fare sperduto inizia a girovagare per le strade di Londra. Incapace di vivere da randagio si sposta da una parte all'altra della città cercando un nuovo padrone pronto ad accoglierlo, fino a giungere in Edgar Road, quartiere fatto di villette a schiera e ricco di verde. La zona gli piace molto ed è intenzionato a trovare qui la sua nuova famiglia, ma gli abitanti sono troppo presi dalle loro vite frenetiche e dai loro problemi per accorgersi della sua presenza. Alfie riuscirà a farsi notare mostrando le sue doti ad alcune persone che hanno bisogno del suo aiuto. Si sviluppano così una serie di storie all'apparenza diverse tra loro, che vedono protagonista Claire, una donna abbandonata, Jonathan, un uomo solo, Polly, una giovane mamma senza aiuti e una famiglia di migranti, ma che avranno tutte un lieto fine grazie allo straordinario gatto. Anche Alfie imparerà molto da queste esperienze, ad esempio che è meglio essere l'animale da compagnia di più persone piuttosto che quello di un'unica famiglia per non rischiare di ritrovarsi nuovamente solo.

Il titolo è decisamente troppo pretenzioso per un romanzo quasi infantile. La definirei più una storiella per amanti di animali, che si vogliono dedicare ad una leggera lettura a tema per rivivere e pensare alle proprie esperienze con gli amici felini. Più che scontato il filo logico/copione delle favole: tranquillità, crisi, sviluppo e lieto fine con tanto di protagonista-eroe (ovviamente il gatto), amici da aiutare e presenze antagoniste da scacciare, come i non amanti delle "palle di peli".
La Wells elegge Alfie al ruolo di super-gatto, dotato di intelligenza e della capacità di leggere nei cuori delle persone. Con stratagemmi troppo forzati fa in modo che aiuti queste stesse persone ad uscire dalle fasi complicate delle loro vite.
La narrazione scorre veloce ed è affidata al gatto, i cui pensieri spesso appaiono ridondanti. I tratti psicologici dei personaggi risultano puliti e ben delineati. Dietro ad una trama semplice è comunque custodito un messaggio forte, l'importanza di reagire ai tempi difficili con coraggio e determinazione affidandosi anche alla forza dell'amore, che può essere rappresentato anche da un animale domestico. 311 è il numero di pagine che compongono il romanzo, ma togliendo tutte quelle lasciate in bianco per i cambi di capitolo, lo spessore del volume si ridurrebbe notevolmente. Ho preso il libro in biblioteca, ma se lo avessi pagato come la quarta di copertina suggerisce, sarebbe stato meglio spendere i 16,90 € in favore di una donazione ad un gattile.

Ringrazio la modella Bea che, dopo un po' di insistenza, si è gentilmente concessa per la foto e vi invito a seguire il canale YouTube della sua mamma Daphne per compiere insieme a lei un vero giro del mondo.

domenica 29 gennaio 2017

La seconda possibilità per Banana Yoshimoto: Il coperchio del mare

Lasciata la calda città catalana sono volata nella terra dei miei sogni, il Giappone.
Pregustando di immergermi in un onsen (le fonti termali naturali nipponiche) lungo il mare, di quelli accessibili solo con la bassa marea, ho scelto un libro dalla copertina dolce e dal titolo curioso

Il coperchio del mare
Banana Yoshimoto
Feltrinelli


Il mare di cui si parla nel romanzo è quello che bagna la penisola di Izu, in cui sorge il piccolo paese natale di Mari, dove la ragazza decide di tornare a vivere dopo aver concluso gli studi universitari a Tokyo. Quella che un tempo era un'ambita meta turistica, piena di vita, appare oggi alla ragazza come un paese in degrado: non ci sono più i turisti a passeggiare, a frequentare le terme o ad affollare i ristoranti per gustare i granchi giganti che qui si pescavano e quasi tutti i negozi hanno le saracinesche abbassate.

Mari, contrariamente ai suoi compaesani, dimostra di voler credere ancora nell'attrattività del paese aprendo un piccolo chiosco di granite prodotte da lei con pochi prodotti, ma tutti naturali.

Quando si insegue un sogno, tutto sembra bello e carico di energia,
proprio come quando si è innamorati.

All'inizio dell'estate la routine della ragazza viene interrotta dall'arrivo in casa sua di Hajime, figlia di un'amica della madre, che ha bisogno di trascorrere l'estate lontano dai problemi famigliari scaturiti in seguito alla recente morte dell'adorata nonna. L'incontro tra le due ragazze non è idilliaco, Mari è molto impegnata con il suo lavoro, Hajime invece resta rinchiusa nei suoi problemi e non vuole mangiare. Su insistenza della madre, Mari invita Hajime ad uscire per trascorrere la serata insieme, nasce così un legame che si rafforzerà nel corso dell'estate, fatto di aiuto nel lavoro al chiosco, nuotate in mare nel tempo libero e lunghe passeggiate sulla spiaggia.
Le giornate che si accorciano e l'acqua del mare che si raffredda, al punto di non permettere più le nuotate, sono il segno che l'estate è finita e che Hajime, ritemprata dal soggiorno nella località marina, deve tornare dalla sua famiglia. Le ragazze si lasciano con la promessa di vedersi tutti i week-end, di trascorrere insieme anche le prossime estati e con il progetto di intraprendere una collaborazione lavorativa.

Se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l'ingegno, i sogni diventano realtà.

 Il mare fa da sfondo all'intera lettura. Il titolo del romanzo coincide con la poesia di Hara Masumi pubblicata in apertura. Il coperchio è sinonimo dell'incapacità di porre fine al dolore di una perdita. La malinconia della poesia è il preludio di un romanzo che ho trovato  malinconico, dalla scrittura lenta e semplice, a tratti elementare, che rende pesante le poche pagine che lo compongono. Dopo aver conosciuto Banana Yoshimoto con High & Dry: Primo amore, la sfida di lettura alla quale sto partecipando mi ha dato l'opportunità di leggere un suo secondo, e credo anche ultimo, romanzo. E' un'autrice che, contrariamente dalle opinioni che ho avuto modo di scambiare con altri lettori, non mi trasmette alcuna emozione.

Il giro del mondo in 80 libri parte da una Barcellona medievale: La cattedrale del mare

L'inizio del nuovo anno è coinciso con l'avvio di un viaggio che, in compagnia di altri lettori, mi porterà a scoprire numerose mete: Il giro del mondo in 80 libri

Aperta la copertina del primo libro mi sono ritrovata in quella che oggi è una città moderna, colorata, ricca di vita, ma che al tempo della narrazione era una città medievale in pieno fermento, un importante porto commerciale nonché la capitale della contea: Barcellona.

La cattedrale del mare
Ildefonso Falcones
Longanesi

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Il romanzo, di carattere storico, narra la vita di Arnau Estanyol, figlio di un servo fuggito dalla campagna per raggiungere la città comitale in cerca di libertà dal padrone. Arnau è solo un bambino quando, con il compagno di giochi Joanet, ricercando quella che gli è stata indicata come sua madre, la Vergine Maria, si imbatte nelle impalcature della grande chiesa in costruzione e ne rimane affascinato. Da quel momento la vita di Arnau andrà di pari passo a quella di Santa Maria del Mar, la chiesa del popolo, che si stava realizzando in onore della Vergine nel quartiere della Ribera de Mar di Barcellona. Per la vicinanza al mare il quartiere era un tempo abitato per lo più da pescatori, scaricatori di porto e gente umile, mentre nella prima metà del 1300 iniziarono ad insediarsi anche banchieri e artigiani seguiti ben presto dai nobili.

La crisi del sistema feudale, l'insofferenza del popolo nei confronti del padrone e l'ambizione di libertà, la fame e l'epidemia di peste, le lotte e le strategie per il controllo dei commerci via mare, inclusi quelli degli schiavi, l'insofferenza dei cristiani nei confronti degli ebrei e gli orrori compiuti dall'inquisizione sono gli avvenimenti storici attorno ai quali si sviluppa il romanzo.
Un arco temporale di una sessantina d'anni, denso di avvenimenti, personaggi ed emozioni descritti con dovizia di particolari dall'autore, capace di introdurre inaspettati cambi di rotta e di tenere sempre alta la concentrazione del lettore. Fin dalle prime pagine è evidente il grande lavoro di ricerca storica compiuto da Falcones, che si preoccupa anche di giustificare, nella nota dell'autore che si trova in fondo al volume, la scelta di narrare alcuni fatti in modo diverso da come sono accaduti nella realtà.

Impossibile non rimanere affascinati dal personaggio di Arnau, ricco di valori, tra cui una straordinaria tenacia, umiltà ed umanità, che non perde nemmeno in seguito alla ricchezza che riesce ad accumulare e alla carica sociale che sarà chiamato a ricoprire. Da povero figlio di un servo, diventa un bastaix (scaricatore di porto) per dare il suo contributo alla costruzione della chiesa, portando le pietre necessarie dalla cava al cantiere, quando la sua corporatura è ancora quella di un ragazzo e sembra non poter reggere un tale peso. In seguito, grazie all'aiuto di un ebreo e alla preziosa collaborazione del suo schiavo musulmano, abbandona il lavoro di fatica per diventare un affermato e stimato banchiere.

Nel romanzo c'è spazio anche per la passione carnale e per l'amore, quello che sembra impossibile, ma anche per quello che ti accorgi di quanto era importante solo nel momento in cui l'hai perso e per i matrimoni combinati.

Dopo dieci anni dalla sua pubblicazione in Italia e dopo averne trascorsi almeno cinque nella mia libreria senza che gli abbia mai dato importanza, La cattedrale del mare ha avuto la sua occasione grazie alla prima tappa della sfida di lettura che prevedeva la scelta di un libro ambientato nella città di Barcellona. Ricordo di non averlo letto subito dopo l'acquisto per paura che somigliasse troppo a I Pilastri della terra di Ken Follet, del quale oggi però ricordo ben poco, non posso quindi fare un paragone.

domenica 8 gennaio 2017

Ogni famiglia custodisce dei segreti: Léonie

A distanza di mesi dall'ultimo post, torno sul blog con la prima recensione del 2017, quella del libro che mi ha tenuto compagnia a cavallo dei due anni

Léonie
Sveva Casati Modignani
Sperling & Kupfer

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Mi è stato consigliato e prestato da mia sorella, con la quale ultimamente ho condiviso diverse letture.
 Ho conosciuto l'autrice anni fa attraverso la rubrica che gestiva in un noto settimanale: riceveva racconti da aspiranti scrittori, li giudicava e dava suggerimenti per migliorare. I suoi giudizi erano quasi sempre negativi e molto schietti per questo non ho mai provato simpatia per lei. Dopo essere stata incollata per due giorni alle pagine, grazie alla sua straordinaria scrittura, mi sono però dovuta ricredere, evidentemente gli scritti che riceveva erano davvero improponibili.

In Léonie racconta il susseguirsi delle vicende dei Cantoni, una ricca famiglia di imprenditori brianzoli. Non c'è membro di questa famiglia che non nasconda un proprio segreto, che nel corso della lettura emerge. Léonie, protagonista del romanzo, è oggi una nonna, che riunisce figli e nipoti nella grande dimora dei Cantoni in occasione delle festività di Natale. Ma quando è giunta in punta di piedi in questa famiglia era una giovane, squattrinata, che veniva dalla Francia dopo turbolente vicende famigliari. Negli anni ha conquistato l'intera famiglia del marito per le sue straordinarie doti di madre e moglie esemplare, nonché per il ruolo determinante che ha avuto in azienda durante la crisi economica. A conferma della sua perfetta integrazione con la nuova famiglia anche Léonie custodisce un segreto che la porta ogni 22 dicembre a lasciare gli impegni di famiglia e in azienda per raggiungere Varenna, un paesino sulle sponda orientale del lago di Como.

La storia è impostata come una telenovela, una saga famigliare, a volte troppo scontata, composta da diversi personaggi che si susseguono con i loro intrighi. La loro descrizione molto curata e la scrittura scorrevole lo rendono nel complesso un romanzo piacevole.
La critica che mi sento di muovere nei confronti dell'autrice è per il finale, troppo frettoloso e banale.

Cercando maggiori informazioni sull'autrice ho scoperto che dietro questo nome si nascondono i coniugi Bice Cairati e Nullo Cantaroni. Anche dopo la morte del marito, nel 2004, Cairati ha continuato ad utilizzare lo pseudonimo.