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martedì 11 marzo 2014

LeggiAmo: Ultima India. - Un libro iniziato deve per forza essere ultimato?

Ultima India
Sandra Petrignani
Neri Pozzi Narrativa


Un libro di pochissime pagine che mi è sembrato infinito.
Questa volta l'istinto mi ha tradita, ho fatto veramente molta fatica a finirlo, non mi ha trasmesso alcuna emozione. Sono stata più volte tentata di abbandonarlo, ma viste le poche pagine mi sono imposta di terminarlo sperando in una svolta sul finale, svolta che non è arrivata.
L'autrice, attratta fin da piccola dall'India, ci accompagna attraverso le tappe principali per un viaggio spirituale nel Paese. Frequenti sono i confronti con autori che l'hanno ispirata in questa avventura.

"Può il bene scaturire dal male? chiede l'eroe. Può un guerriero non uccidere? replica Krishna. (E uno scrittore non scrivere? E un amante non amare?). C'è un destino che ciascuno deve compiere, dice Krishna, per piacere agli dei. Purché lo compia in nome loro, indifferente all'esito. Purché lo compia dritto come una freccia che da sola colpirà il bersaglio. Purché del bersaglio l'arciere si dimentichi; purchè, agendo, si astenga dall'agire. Può il sole non sorgere?"

Era da parecchio che non mi capitava di provare questi sentimenti nei confronti di un libro, mi sono quindi posta l'amletica domanda del lettore: "ogni libro iniziato deve anche necessariamente essere finito?" Se la lettura è momento di svago e passione, quando si incontra un libro che non scorre, non permette di rimanere concentrati credo sia il caso di abbandonarlo se non è il nostro genere, o di riporlo in libreria in attesa di tempi migliori nel caso in cui si tratti semplicemente del momento sbagliato.

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