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mercoledì 2 settembre 2015

Quando un libro ti sceglie: La sola idea di te

Ci sono libri che leggi su consiglio di altri lettori, ce ne sono alcuni che prendi in prestito dalla biblioteca dopo aver letto e riletto la trama tra quelli presenti su di uno scaffale, ci sono poi quelli che altri scelgono per te regalandoteli con la speranza che possano incontrare il tuo gusto.

Spesso però è il libro che sceglie il proprio lettore come quello che prendi al volo pur di uscire il prima possibile dalla libreria più curata della tua città perché la proprietaria quella mattina deve essersi svegliata con il piede sbagliato o semplicemente sembra aver dimenticato a casa la gentilezza e il sorriso:

La sola idea di te
Rosie Alison
Beat

romanzo londra seconda guerra mondiale beat rosie alison

Tre cambi di vestito, l'occorrente per lavarsi, il libro di favole regalatole dalla mamma con una lettera piena di affetto, la foto della famiglia e il tanto desiderato costume da poter finalmente indossare al mare è tutto quello che contiene la valigia di cartone della piccola Anna. E' il settembre del 1939, il secondo conflitto mondiale imperversa, e Anna si appresta a lasciare la mamma e la sua casa londinese per sfuggire, insieme ad altri bambini, ai preannunciati attacchi aerei nazisti. Dopo parecchie ore di viaggio non raggiunge il mare, ma la campagna inglese dello Yorkshire e l'immensa tenuta di Ashton Park dove l'affascinante proprietario, Thomas Ashton, e la moglie Elizabeth, per colmare l'assenza di figli propri hanno deciso di mettere a disposizione la loro ricchezza per aiutare i piccoli sfollati. Nella villa viene data vita ad una vera e propria scuola grazie agli insegnamenti dello stesso Ashton, della dolce signorina Weir e successivamente anche di un artista polacco che raggiunge la residenza per dimenticare l'orrore della guerra che ha vissuto sulla propria pelle. La signora Ashton si occupa invece delle questioni pratiche e organizzative. Le stagioni, con il loro carico di cambiamenti, si succedono nello straordinario parco che circonda la villa così come i sentimenti e le emozioni tra i nuovi e vecchi abitanti della tenuta. Anna imparerà che la realtà non sempre è come ci appare e a distanza di molti anni tornerà ad Ashton Park per cercare di colmare il vuoto e di dare delle risposte alle domande che hanno condizionato la sua vita adulta.

Difficile provare a descrivere a parole le emozioni che questo romanzo suscita. Sentimenti forti e contrastanti si susseguono: il potere dell'amore "Anche adesso, a distanza di dieci anni, ricordava quegli occhi che guardavano nei suoi. Gli eventi successivi non avrebbero mai potuto cancellare quello che c'era stato tra loro. No, non del tutto. Nonostante ciò che sarebbe accaduto in seguito, quel momento era ancora scolpito nel suo cuore"; il dolore della guerra"Era tormentata al pensiero del dolore straziante che doveva aver provato il suo ragazzo prima di morire: quella granata fantasma le lacerava le viscere, giorno e notte."; l'impotenza di fronte all'orrore dei campi di concentramento "Pianse perché la sua fede non era abbastanza forte da dare un senso alla tragedia che si era consumata a Dachau. Il dolore e l'angoscia andavano al di là di ogni capacità di espressione, e di ogni speranza di sollievo"

Straordinaria la scrittura di Alison: nulla è lasciato al caso: Il libro è ricco di storie e personaggi che si intrecciano e l'autrice, al suo primo romanzo, passa in modo naturale da una all'altro. La ricchezza e la precisione delle descrizioni mi hanno coinvolta fino quasi ad avvertire i rumori o i profumi narrati
"Entrò nella serra. La porta era lievemente deformata, e il telaio tremò quando la aprì. Il pavimento era rivestito di pietre, e c'era odore di gerani vecchi e ammuffiti. Era deserta. C'erano solo un annaffiatoio di ferro battuto, delle decorazioni arrugginite e coperte di ragnatele."
Rispetto alla cura messa nel resto del libro, ho trovato il finale troppo sbrigativo, ma questa è l'unica nota negativa che mi sento di fare ad un romanzo che mi ha tenuta incollata alle sue pagine nei pomeriggi assolati trascorsi in riva al fiume.

E voi scegliete i vostri libri o sono i libri a scegliere voi?

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